PRODUZIONE IL PARIOLI
CESARE BOCCI, GALATEA RANZI, GIULIO PRANNO, MARTA GASTINI - IL FIGLIO
di Florian Zeller
traduzione e regia Piero Maccarinelli
con Riccardo Floris e Manuel Di Martino
Scene Carlo de Marino costumi Gianluca Sbicca
musiche Antonio di Pofi luci Javier Delle Monache
assistente alla regia Manuel Di Martino amministrazione Daniela Angelini
Produzione Il Parioli e Teatro Della Pergola
Il testo di Florian Zeller fa parte di una trilogia Il Padre, La Madre, Il Figlio testi non collegati fra loro se non dal numero dei personaggi-6- e dalle implicazioni umane e sociali. Il Padre da me diretto in Italia con Haber nel ruolo del titolo è poi diventato un film con Anthony Hopkins che ha vinto l’Oscar e una sceneggiatura firmata da Zeller anche regista e da Hampton che a sua volta ha vinto l’Oscar.
Anche il Figlio si appresta a divenire film sempre per la regia di Zeller con Hugh Jackman Laura Dern e Vanessa Kirby ed una sicura sorpresa nel ruolo del figlio. Mentre nel Padre venivano analizzati i rapporti degli altri in rapporto all’Alzheimer qui Zeller ci conduce sapientemente per mano sul terreno delle incomprensioni generazionali all’interno del nucleo familiare.
La trama inizialmente è semplice: Nicola frequenta l’ultima classe del liceo e vive a casa della madre Anna. Suo padre Piero ha appena avuto un altro figlio con la sua nuova compagna Sofia. Anna informa il padre che Nicola da tre mesi non ha più frequentato il liceo e secondo lei ha una depressione adolescenziale. Piero ne parla con Nicola che esprime il desiderio di andare a vivere da lui e Sofia. Piero a quel punto decide di cambiare la scuola a Nicola e si dà da fare per quanto può per ridare a Nicola il gusto di vivere. Qui mi fermo con quello che Zeller ci riserva. La trama è semplice ma non il tessuto di emozioni, la voglia di svelare quel che spesso troppo spesso si nasconde.
Sono le prime scene di un testo capace di conquistare grazie non solo alla bellezza del linguaggio ma alla capacità di introspezione, ai rimandi fra un personaggio e l’altro, al manifestarsi delle loro debolezze delle loro incapacità di capire sé stessi e gli altri. La vita in tutte le sue sfaccettature per piantare uno specchio nel cuore a tutti i genitori di un figlio adolescente.
Non voglio svelare il grande colpo di scena del finale che spero emozioni gli spettatori.
Rappresentato già in moltissimi paesi è un onore per me dirigere questo testo di Florian Zeller lucido intelligente e carico di emozioni un gran bel pezzo di teatro contemporaneo di parola.
Piero Maccarinelli
Il 13 e 14 febbraio Teatro Il Rossetti – Trieste
Il 17 febbraio Teatro Comunale di Todi
Il 18 e 19 febbraio Teatro Marruccino – Chieti
Il 21 febbraio Cineteatro Nuovo Arcore – Arcore
Il 22 febbraio Cine Teatro San Luigi – Concorezzo
Il 23 febbraio Cinema Teatro Cristallo – Cesano Boscone
Il 24 febbraio Cine Teatro Italia – Garbagnate
Il 25 febbraio Cinema Teatro – Centro Culturale Chiasso – Chiasso
Il 27 febbraio Cinema Teatro Delle Arti – Gallarate
Dal 28 febbraio al 5 marzo Teatro della Pergola – Firenze
Il 6 marzo Teatro del Popolo – Colle Val d’Elsa
Il 7 e 8 marzo Teatro Era – Pontedera
Il 10 marzo Teatro J. F. Kennedy – Fasano
L’11 marzo Teatro Monticello Grottaglie
NANCY BRILLI e CHIARA NOSCHESE - MANOLA
di Margaret Mazzantini
regia Leo Muscato
produttore esecutivo Michele Gentile
organizzazione Carmela Angelini
produzione Enfi Teatro – Artisti Riuniti – Il Parioli
Due sorelle gemelle in contrasto tra loro, come due pianeti opposti nello stesso emisfero emotivo. Anemone, sensuale e irriverente, che aderisce ad ogni dettaglio della vita con vigoroso entusiasmo, e il suo opposto Ortensia, uccello notturno, irsuta e rabbiosa creatura in cerca di una perenne rivincita. Le due per un gioco scenico si rivolgono alla stessa terapeuta dell’occulto e svuotano il serbatoio di un amore solido come l’odio. Ed è come carburante che si incendia provocando fiamme teatrali ustionanti, sotto una grandinata di risate. In realtà la Manola del titolo, perennemente invocata dalle due sorelle, interlocutore mitico e invisibile, non è altro che la quarta parete teatrale sfondata dal fiume di parole che Anemone e Ortensia rivolgono alla loro squinternata coscienza attraverso un girotondo di specchi, evocazioni, malintesi, rivalse canzonatorie. Una maratona impudica e commovente, che svela l’intimità femminile in tutte le sue scaglie. Come serpenti storditi le due finiranno per fare la muta e infilarsi nella pelle dell’altra, sbagliando per l’ennesima volta tutto. Perché un equivoco perenne le insegue nell’inadeguatezza dei loro ruoli esistenziali. Un testo sfrenato che prevede due interpreti formidabili per una prova circense senza rete. Ma che invoca l’umano in ogni sua singola cellula teatrale.
Margaret Mazzantini
22 febbraio Rendano – Cosenza
23 febbraio Comunale – Catanzaro
24 febbraio Apollo – Crotone
2 marzo Pergolesi – Jesi
3 – 5 marzo Della fortuna – Fano
7 marzo Nuovo – Ferrara
8 e 9 marzo Dell’Aquila – Fermo
11 e 12 marzo Marrucino – Chieti
19 marzo Fasano – Taviano
20 marzo Verdi – Martina Franca
21 marzo Verdi – Brindisi
22 marzo Kennedy – Fasano
24 marzo Consorziale – Budrio
25 marzo Cine Teatro – Chiasso
26 marzo San Domenico – Crema
27 marzo Ariston – Acqui Terme
28 marzo Dei fluttuanti – Argenta
30 marzo – 2 aprile Acacia – Napoli
4 e 5 aprile Rossi – Macerata
13 aprile Ariston – Trapani
14 – 16 V. Emanuele – Messina
ROY PACI, MATTHIAS MARTELLI - FRED!
scritto da Matthias Martelli
regia Arturo Brachetti
Musica dal vivo eseguita da: Tastiera ROBERTO DE NITTIS Batteria PAOLO VICARI Contrabasso GIANMARCO STRANIERO Trombone DIDIER YON
Scenografa LAURA BENZI
Organizzazione Carmela Angelini
Produzione Esecutiva Michele Gentile
Produzione Il Parioli e Enfi Teatro
La storia di un artista eccezionale e acclamato, che ha segnato la storia culturale e musicale del nostro Paese. Chi era Fred Buscaglione? Un uomo irrequieto e geniale, un artista ironico e provocatorio, che ha cambiato la storia della canzone italiana e ha inciso profondamente, con il suo stile indimenticabile, sul costume e sulla società italiana. Cos’ha ancora da dirci Fred?
Attraverso il teatro di Matthias Martelli, che mischia gestualità, mimica e parola, con la musica dal vivo di Roy Paci e le invenzioni registiche di Arturo Brachetti, lo spettacolo accompagna lo spettatore attraverso la vita e le canzoni di un genio assoluto. Una miscela di note, parole e immagini che faranno scoprire un altro Fred, potente e fragile, simbolo della sua epoca e nel contempo capace di parlare al futuro.
IL COLPEVOLE
scritto e diretto da Emanuela Giordano
musiche originali di Tommaso di Giulio
con:
Jacopo Angelini
Alessandra Barbonetti
Chiara Gallelli
Arianna Ilari
Diletta Laezza
Augusto Lelli
Anna Mallamaci
Laurence Mazzoni
Miguel Milano
musiche eseguite dal vivo da:
Leonardo Ceccarelli chitarre
Paolo Volpini batteria e percussioni
aiuto regia Tania Ciletti
Produzione Il Parioli
“Dobbiamo trovarlo e distruggerlo il colpevole. Il nostro accanimento va giustificato: troppo grasso o troppo magro, troppo timido, troppo intelligente, straniero o “diverso”, comunque indifeso, comunque minoranza. Basta niente.”
La vittima è colpevole di esistere. Colpevoli sono stati gli ebrei, andavano eliminati. Colpevoli le minoranze etniche, gli indiani d’America, i curdi, gli armeni, gli omosessuali, i “negri” bruciati vivi dal KKK, in nome di una supremazia di razza che ogni tanto riemerge come una spora tossica dal nostro inconscio di carnefici, travestiti da bravi padri di famiglia. Le donne, tutte, portatrici del peccato originale, sono colpevoli da sempre. L’illusione di una razza umana, comparsa sulla terra, ad immagine e somiglianza di un Dio benevolo, è tramontata da tempo. L’evoluzione della specie ci ha portato progresso, scoperte, la democrazia, l’uguaglianza (almeno a parole), ma il nostro immaginario, il nostro inconscio è abitato ancora da mostri che si risvegliano quando dorme la ragione. E succede sempre più spesso, in ogni luogo della terra, come se non potessimo fare a meno di accanirci sul nostro prossimo. “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”, è un pensiero rivoluzionario molto difficile da mettere in pratica. Lo dimostrano le guerre in atto, la violenza efferata contro cittadini inermi, bambini, donne, anziani. Lo dimostrano gli stermini che avvengono nelle scuole americane da parte di ragazzi isolati, bullizzati, emarginati che si accaniscono, a loro volta, su chi non può difendersi. Che cosa ci racconta tutto questo? E cosa possiamo fare? Parlarne è necessario. Se si riesce a farlo, anche con l’uso provocatorio del paradosso e dell’autoironia meglio ancora, perché certi linguaggi colpiscono al cuore ma non lasciano morti a terra.
La storia
Hanno tentato di dar fuoco ad un barbone che dormiva sotto i portici davanti ad una scuola della nostra città. Alcuni studenti hanno visto due loro compagni mentre infastidivano la vittima. Sono loro i responsabili? Non ci sono prove ma all’interno dell’Istituto si verificano spesso atti di violenza ad opera di quegli stessi ragazzi e di altri loro complici che agiscono anche attraverso i social. Alcuni alunni, insieme ai loro professori, propongono un’assemblea aperta, a cui sono invitati tutti, ragazzi, docenti, genitori, cittadini. Non si vuole fare giustizia sommaria o additare pubblicamente i colpevoli, l’assemblea servirà a confrontare idee ed esperienze. Lo spettacolo racconta questo momento di autogestione, dove una comunità si esprime, si confessa, si confronta animatamente. Emergono complicità e connivenze. Con coraggio si comincia finalmente a parlare e soprattutto ad ascoltare senza pregiudizi nel disperato tentativo di colmare un vuoto, di ritrovare un senso.
Il Teatro Parioli Costanzo, riconosciuto dal MIC quale Centro di Produzione teatrale, non è solo nell’accogliente sala di Via Giosuè Borsi a Roma, ma annovera una serie di produzioni e coproduzioni di grande prestigio.
Chicago: dal libro di Fred Ebb e Bob Fosse, basato sull’opera “Chicago” di Maurine Dallas Watkins. Regia di Chiara Noschese
Conversazioni dopo un funerale: di Yasmina Reza, regia di Filippo Gentile
Ebreo: di e con David Parenzo
Fantozzi. Una tragedia: Da Paolo Villaggio, regia di Davide Livermore
Fred: regia di Arturo Brachetti
Il caso Kaufman: regia di Piero Maccarinelli
Il Figlio: di Florian Zeller, regia di Piero Maccarinelli
Le assaggiatrici di H*tler: regia di Elena Sbardella
Lo Stato delle cose: di e con Massimiliano Bruno
Noi Giuda: regia di Angelo Longoni
Sister Act: regia di Chiara Noschese